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Anche il bicchiere deve essere “giusto”

Dal tulipano (piccolo e grande) alla coppa, dal flute senza piede alla pinta, dal weisenbecker al classico (e un po’ inflazionato) boccale: tanti contenitori,ciascuno adatto a uno stile di birra

Bere dalla bottiglia? si perde l’80% del gusto e del piacere

Primo avvertimento, quasi superfluo, ma… Un modo sicuro per “avvilire” ogni birra è bere direttamente dalla bottiglia. E non per un fatto meramente estetico. L’impossibilità di coglierne gli aromi dallo stretto pertugio del collo e la presenza di anidride carbonica, che diviene preponderante in quel caso, comporterebbero la rinuncia all’80% del gusto e dei piaceri offerti dalla nostra birra. Bicchiere, dunque. Avendo cura di non utilizzare detergenti per lavastoviglie nel lavaggio (lasciano patine sulle pareti che non permettono una corretta formazione e persistenza della schiuma) e di risciacquarli sempre con cura prima di una degustazione. Scegliendo quello più giusto, il più adatto a esprimere le caratteristiche della birra che andremo a gustare. Inoltre, versando la birra correttamente, questa libera l’anidride carbonica in eccesso diventando più digeribile.

Il “tulipano”, il bicchiere per le degustazioni professionali

Attenzione, però: se la degustazione è di tipo professionale, il bicchiere standard a forma di tulipano e di media capienza sarà quello da utilizzare più frequentemente. Lo stesso tulipano è, comunque, il bicchiere più giusto, anche in caso di degustazione amatoriale, per le lager e le pils, birre ricche di schiuma, cui la forma ristretta all’imboccatura impedisce di traboccare.

Un tulipano grande e panciuto (del tipo che si usa per i vini di Borgogna) è perfetto per esaltare i profumi di ale aromatiche, delle corpose strong ale, delle doppio malto di casa nostra e delle doppelbock, spesso scure, e ricche dei profumi di malto tostato.

La coppa, meno capiente e più aperta in alto, esalta birre più aromatiche: le trappiste e le abbazia ne sono il contenuto ideale.

Il bicchiere stretto e slanciato, tipo flute senza piede, servirà alle birre particolarmente frizzanti per mantenere la loro vivacità. Usatelo in ogni caso solo per birre leggere come pils e lager.

La pinta inglese, che è anche un’unità di misura (56 cl), ha anche una sua precisa collocazione in questo quadro: va utilizzato, appunto, per le ale britanniche. La sua particolare forma, infatti frena la formazione di schiuma, poco gradita agli inglesi.

Infine, il weisenbecker, anch’esso slanciato e alto, ma più capace (50 cl) e stretto alla base: è il bicchiere perfetto per le weisse, le birre di frumento tedesche.

Il classico “boccale”, usato impropriamente per tutte le birre

E… il classico – e forse un po’ inflazionato – boccale? Lo si utilizza solamente per le lager bavaresi: è un contenitore che non offre particolari pregi se non quello di essere pratico per il fatto di possedere un manico e, soprattutto, di essere resistente agli urti. Logico dunque che trovi il suo ambito naturale in allegre e movimentate kermesse sullo stile dell’Oktoberfest. Il tipico boccale tedesco ha la capienza di un litro e la superficie esterna sagomata per essere impugnato più facilmente.

Un ultimissimo avvertimento pratico:è sempre consigliabile bagnare le pareti del bicchiere prima di versarvi la birra, in modo da diminuire l’attrito e consentire una corretta formazione di schiuma.

TESTO TRATTO DAL SITO ASSOBIRRA – www.assobirra.it

1 febbraio 2015
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Parliamo di degustazione

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